![]() |
No scusi, ho sbagliato citofono.. |
11/03/13
Letargia videoludica
Mi capita spesso di andare per negozi e vedere quei videogiochi che magari da mesi dicevo "questo me lo devo recuperare assolutamente che sarà una figata", poi in preda ad una crisi di shopping compulsivo svaligio gli scaffali lasciando un vuoto incolmabile. Fino al rifornimento del negozio, si intende. Quando torno a casa la scena è sempre quella: cerco di trovare uno spazio per i nuovi acquisti riposizionando tutte le cianfrusaglie sparse per mobili e mensole perchè un maledetto gioco rimane senza posto. Mi dico "va beh, lo lascio fuori tanto me lo gioco, prima o poi sistemerò". Poi la mattina non gioco mai perchè mi viene l'angoscia, la sera tardi neanche perchè ho il pensiero che poi devo andare a dormire, rimane solo il pomeriggio o la sera presto. Partendo dal presupposto che non ho la fortuna di avere tutti i pomeriggi liberi e che quando devo iniziare un gioco nuovo ho dei forti attacchi di letargia videoludica, tendo a rimandare per settimane, mesi, anni. Ed in questo post volevo proprio parlare di un gioco che mi sono portata dietro per ben 2 anni per poi volermi picchiare col cilicio dopo averlo finito per aver aspettato così tanto. Shadow of the colossus.
Comprai la collection per ps3 al lancio, più che altro per ICO (che giocai subito) poi snobbai completamente il suddetto. Un mese fa guardando la mensola del disonore ebbi l'impulso di prendere il disco e mettermi subito a giocare, senza troppi razzi per l'orario o l'ansia da nuovo giuoco. A parte la vergogna immensa per aver ignorato completamente per un'ora buona come usare la spada ed aver vagato completamente a razzo senza trovare neanche mezzo colosso, questa è stata sicuramente l'esperienza videoludica più bella che io abbia mai avuto. Questo gioco ha tutto: una storia d'ammore (anche se la pulzella è morta e non c'è la minima interazione tra i due..va beh, sono dettagli, suvvia); una mappa enorme e totalmente esplorabile con ambientazioni varie che vanno dal fantabosco della melevisione al deserto, passando per laghi, cascate, steppe, spiagge, terre selvatiche come il Parlamento italiano ; 16 bestioni completamente diversi tra loro da far fuori tra epicità e sensi di colpa; la soundtraccia più bella mai sentita, che a volte ascoltandola in metropolitana vorresti infilzare con una penna la schiena di qualche anziana impellicciata; infine la nota agrodolce del gioco, l'indomabile Agro (non era voluto il gioco di parole, pietà) e non è un modo di dire, è tipo il cavallo più indisponente della storia dei videogiochi: se lo tiri si incazza, se gli ordini con garbo e frustino di saltare da un'altura alta quanto un suo zoccolo non lo fa, va a sbattere contro rocce, alberi, oggetti non identificati e si altera, a volte va al rallentatore, così, senza motivo...diciamo che in una certa parte del gioco avrei dovuto piangere ma ero lì lì per gioire. Si scherza ovviamente, che poi il dannato equino me lo ritrovo sotto casa.
Attente anziane signore impellicciate. Attente.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento